Glenn Ferris Italian Quintet: Animal Love

Di NERI POLLASTRI, www.allaboutjazz.com – Animal Love è il primo CD del quintetto italiano del trombonista statunitense Glenn Ferris, formazione che avevamo visto dal vivo lo scorso anno, in occasione di Girone Jazz, apprezzandone le qualità che adesso si possono ritrovare anche sulla documentazione registrata.

Ferris è musicista con un rapporto privilegiato con l’Europa e con l’Italia: per anni è stato prezioso collaboratore di Henri Texier e frequenti sono stati i suoi incontri con Roberto Ottaviano; grande e riconosciuto maestro del trombone, utilizza lo strumento nei modi più diversi, tra i quali non disdegna un uso brillante e dinamico, spesso condito da un’ironia iconoclasta, qual è quello prevalente in questa formazione, che lo vede accanto a musicisti tutti di area toscana. 

La musica proposta è infatti assai intensa, sia come tempi e ritmi, sia dal punto di vista dinamico. In programma, come già ascoltato in concerto, brani in larga parte del leader—cinque su otto—più due di altrettanti membri della formazione— Mirco Mariottini e Franco Fabbrini —e un classico tradizionale qual è “St. James Infirmary,” anch’esso comunque condotto con il medesimo stile, estroverso e ricco di assoli. 

Ma non basta: all’interno di uno stilema tutto sommato semplice e di comunicazione molto diretta, non mancano preziosismi strutturali—cambi di atmosfere e di ritmi, introduzioni e code—così come ispirazioni e colori tratti da tradizioni diverse—come nel caso di “Istanblues” o della splendida “Five in China” di Mariottini—e, ancora, momenti di ironico istrionismo, come nella traccia eponima o nell’introduzione di “Calabrian Night,” che vede accanto al lavoro dei fiati un divertente rumorismo vocale. 

Il tutto è assemblato assieme al lavoro individuale dei solisti, sempre però finalizzato al suono collettivo e che si avvale dell’eccellente intesa dei cinque musicisti, prova che non siamo qui di fronte a un’occasionale jam session con un carismatico ospite: la formazione ha infatti diversi anni i vita, anche se vissuti comprensibilmente in modo discontinuo, e la qualità della musica lo dimostra pienamente. 

Tra i solisti primeggia ovviamente Ferris, la cui espressività al trombone è ineguagliabile, anche se qui, in una registrazione in studio, non invade più di tanto gli spazi degli altri. A seguire l’eccellente Mariottini, che specie al clarinetto basso compete con l'”amico americano.” Ma un ruolo importante lo svolge anche la chitarra di Giulio Stracciati, il quale—assieme a Fabbrini—apre parentesi sceniche elettriche che ben compensano le sonorità scure dei fiati, in eccellente equilibrio con l’elemento acustico. Meno solistico, ma essenziale in una musica così vibrante, il lavoro della batteria di Paolo Corsi, talora impegnato su necessari ritmi regolari, talaltra invece più coloristico, ad assecondare le variabili e variopinte ispirazioni da altre tradizioni. 

Un disco immediato e godibilissimo, quindi, ma anche ricco di elementi originali e—soprattutto—di invenzioni espressive, per un gruppo che meriterebbe di essere ascoltato dal vivo più di frequente.

Track Listing: Animal Love; Istanblues; Five in China; Calabrian Nights; St. James Infirmary; Lo scopo; When the Night Turns Into Day; W Ernest.

Personnel: Glenn Ferris: trombone; Mirco Mariottini: clarinets; Giulio Stracciati: guitar; Franco Fabbrini: electric bass; Paolo Corsi: drums.

Title: Animal Love | Year Released: 2018 | Record Label: Improvvisatore Involontario